bto2014-ratto-rossittoCome ogni anno, il Buy Tourism Online si dimostra una bella occasione di scambio professionale con colleghi e con operatori del turismo italiano, oltre che una magnifica opportunità di rivedere tante belle facce conosciute.

Sull’importanza di BTO (per me il terzo di fila) non mi dilungo. L’ha spiegata in maniera perfetta Giorgio Soffiato…

Il mondo del web marketing oggi non ha di certo bisogno di un ennesimo evento, ed ogni volta che mi ritrovo in drammatico ritardo a produrre materiali per un intervento, mi chiedo perché davvero, ancora, dovremmo avere qualcosa da dire ad un pubblico sempre più tartassato da corsi e nozioni, ed al tempo stesso sempre meno soddisfatto della qualità che questi momenti erogano. Tra fuffa, marchette ed ospitate, siamo spesso molto più vicini ad un talent show che ad un momento di studio e analisi. BTO è ogni volta una boccata di aria fresca, un evento in cui sai di non poter sbagliare, un momento in cui “lo fai per te”…

Dopo l’esperienza della scorsa edizione, con tanto di panel (e successivamente mini ebook) sul Social Media ROI, quest’anno sono stato chiamato in causa riguardo all’argomento pubblicità su Facebook e Twitter per il settore turistico.

Doppio onore per il sottoscritto.

In primis per aver potuto condividere la bella esperienza con l’amico e collega Rocco Rossitto (il post di Rocco sul nostro intervento: Il nostro (mio e di Paolo) intervento a #Bto2014) e secondariamente per essermi potuto soffermare su una questione che mi appassiona e che seguo fin dagli albori.

Di seguito slide e video dell’intervento.

 

 

L’obiettivo dell’intervento (a giorni sarà disponibile anche la registrazione completa sul sito della manifestazione) è stato quello di ragionare e cercare di rispondere alla domanda: che senso ha oggi in Italia per un operatore del turismo investire soldi in pubblicità sui social media? 

 

social advertising

Di seguito le chiavi dell’intervento:

  • se ha senso investire risorse per la produzione del contenuto, ha senso spendere anche per la sua distribuzione. Se oggi ho due soldi oggi ne investo uno per ideazione, selezione e pubblicazione del contenuto ed uno nella sua distribuzione. I social network sono eccellenti strumenti di distribuzione perché è li che le persone consumano la maggior parte dei contenuti. Se sottovalutiamo l’anello della distribuzione rischiamo di far crollare la nostra catena della conversione.
  • prima di fare pubblicità su Facebook o Twitter o qualsiasi altro social network è necessario “essere apposto” dal punto di vista tecnico e strategico. Avere un sito predisposto ad accogliere gli utenti (occhio al mobile!), una strategia chiara di content marketing (che cosa? a chi? dove? perché?) e la consapevolezza della complessità di tutte le attività di comunicazione digitale unita alle giuste aspettative è prioritario rispetto al possibile investimento nella distribuzione del contenuto. Lo stesso social advertising poi per essere sfruttato a pieno necessità di una serie di interventi tecnici di setup che lo rendono particolarmente inadatto al “fai da te”.
  • il grande punto di forza del social advertising è la profilazione. Mentre Rocco ed io mostravamo alcuni esempi delle potenzialità del cosiddetto targeting sulle piattaforma pubblicitarie di Facebook e Twitter, gli operatori turistici strabuzzavano letteralmente gli occhi. Nessuno d’altronde ci conosce meglio di Facebook a cui, pezzo per pezzo, giorno dopo giorno, diamo in pasto tutta la nostra vita. La profilazione diventa fondamentale oggi per “rendere” il contenuto distribuito davvero rilevante per il pubblico che deve essere selezionato chirurgicamente per evitare di essere percepiti come “fuori tema” e dunque fastidiosi. Le opzioni avanzate come il retargeting di utenti che hanno già visitato il nostro sito o provengono dai nostri database  sono potentissime ma devono essere utilizzate con cautela: la ridondanza non paga. Per chi volesse approfondire l’argomento rimando a Social Advertising: stato dell’arte, evoluzione e confronti tra piattaforme.
  • il social advertising oggi è estremamente misurabile e fornisce dati preziosi sulla reazione dei diversi pubblici agli stimoli proposti. Facebook e Twitter mettono a disposizione un numero davvero consistente di dati riguardo alle campagne effettuate. Questi dati sono importanti per due motivi: da un lato ci consentono di capire con estrema precisione il ritorno (e di conseguenza la sostenibilità) sull’investimento effettuato; dall’altro ci forniscono una marea di informazioni sulla reazione dei diversi gruppi di persone profilate anagraficamente, demograficamente, geograficamente e anche per interessi nei confronti dei contenuti promossi. Tutto oro che cola, insomma.

Chiudo ringraziando di cuore tutte le persone presenti all’intervento, chi mi ha dato una pacca sulla spalla, chi ha fotografato, chi ha twittato, chi mi ha dato dei consigli per migliorare, tutti coloro i quali hanno seguito da casa, Rocco che, come al solito, ha sopportato le mie manie e tutte le persone che hanno trovato il tempo di dedicarmi almeno qualche secondo del loro tempo permettendomi di arricchire il mio bagaglio, sperando di avere arricchito un pochino anche il loro (Silicon Valley docet).

bto2014 - ratto - rossitto - focus hall 2

Alla prossima. #BTO2015, si intende.