Partendo da Report e passando per lo “strano (social) caso” Patrizia Pepe, è stata una settimana particolare per la blogosfera. Una settimana in cui nell’italico Social Web si è sentito tutto e il contrario di tutto.

Non sono qui per proporre minestre riscaldate. Se volete approfondire troverete, senza alcuna difficoltà, valanghe di post su entrambe le “querelle”.

Ho deciso di non scrivere sulle due questioni: non tanto perchè non avessi una mia posizione (per la cronaca: un minestrone troppo eterogeneo e dall’impostazione non del tutto azzeccata, la trasmissione della Gabanelli; una gestione diciamo troppo “rude” di una crisi comunicativa esagerata, il caso Pepe) ma perchè ho preferito ascoltare. E riflettere.

Una serie di dubbi hanno cominciato ad insinuarsi nella mia mente, facendo vacillare la concezione “rose e fiori” di Web Sociale e scricchiolare posizioni da sempre difese con tenacia.

Poi un commento di Osvaldo Danzi  mi ha gettato definitivamente in una sorta di crisi d’identità da blogger.

Vi invito calorosamente a leggerlo…

Personalmente apprezzo molto questo modo di porre. Ma ho apprezzato anche lo stile “antipatico” ma molto personale dei post precedenti e la voglia di non piegarsi al “social a tutti i costi”.
La social media reputation, o la brand reputation o come tutti questi social esperti la vogliano chiamare ha delle regole, non c’è dubbio. Che alla fine riportano poi, alla cara, vecchia, buona educazione.
– non vi siete inventati nulla, la netiquette esiste dal 1996, almeno! Ma voi eravate troppo impegnati a farvi allattare! —
Spero che questa marcia indietro sia guidata da una reale convinzione e non da un conveniente piegarsi al “popolo dei blog” che in quest’ultima settimana ha dimostrato di essere più arcaico, convenzionale e conservatore delle peggiori lobby (#report). Una corrente che sta sposando a mente piatta (e non a mente aperta), in maniera fin troppo consortile, campagne facili (“il nobel per la pace” – un flop clamoroso! Le modelle anoressiche.. troppo facile! – certo, anche voi.. nel 2011 ancora con ste cazzo di modelle anoressiche, non è che vi vogliate poi così bene!! – il wifi per tutti – e poi tutti continuiamo a pagarlo – e la rete libera.).
Prestigio, egocentrismo e sèguito da branco.
Mi viene da pensare che sia più pericoloso un movimento di nubolosi esperti del web (questotuttoeilsuocontrario), parlatori agli ombelichi, che una modella anoressica..
(Osvaldo Danzi su Inside Patrizia Pepe)

Possibile che Osvaldo abbia ragione?

Noi, il “popolo dei blog” possiamo essere considerata davvero una lobby autoreferenziale, contraddistinta da meccanismi arcaici e conservatori, che cavalca l’onda dell’argomento della settimana, solo per specchiarsi, narcisa e “saputella”, nel proprio ruscello?

Urge un esame di coscienza. Possibilmente collettivo.