Oggi voglio rendervi partecipi di una richiesta fattami da Geraldina Scarascia, esperta di Geolocalizzazione e Social Web, che sta conducendo una tesi in marketing internazionale proprio sui Location Based Service.

Dopo aver dato il mio supporto al sondaggio sulla penetrazione delle tecnologie geolocalizzanti, che vi ho proposto qualche settimana fa , ho risposto con grande piacere ad una serie di domande che Geraldina mi ha proposto sul tema, che mi hanno stimolato alcune riflessioni che ho deciso di condividere con voi.

Di seguito riporto le 4 domande (e le 4 risposte che ho dato) invitandovi caldamente ad esprimere la vostra opinione in merito al presente e futuro del Geolocal Marketing


1. Premesso che i social media hanno ormai un ruolo ben preciso nella strategia di marketing e nella costruzione delle relazioni azienda-clienti, in che modo i servizi basati sulla geolocalizzazione potrebbero avere un loro peso specifico in questo contesto e nel prossimo futuro?

Sicuramente la geolocalizzazione si basa su due elementi di base che possono assumere connotati  importantissimi per le aziende, in relazione soprattutto al rapporto con i propri clienti: la mobilità e il concetto di segnalazione volontaria della presenza geografica in un luogo fisico.
Ciò predispone per l’azienda un ambiente di utenti sempre raggiungibili e quindi sempre potenzialmente interessati a reagire agli stimoli sociali proposti dal brand. Non è poi da trascurare il fatto che tutte queste preziose informazioni possano essere applicate per far evolvere le strategie di Customer Relationship Management nella direzione dei bisogni reali dei clienti. In questo senso la Local Search assume una nuova importanza e il confine sempre più assotigliato tra vita reale e vita digitale può giovare in maniera definitiva ai business locali, che in precedenza potevano avere difficoltà ad aprirsi al Marketing Sociale con efficacia, non disponendo di risorse (budget e personale) all’altezza dei grandi marchi.


2. In che modo le aziende dovrebbero ripensare la loro strategia, per sfruttare al meglio le opportunità offerte da questi nuovi canali? Quali sono gli obiettivi che un brand, e in particolare un brand globale, può perseguire con il loro utilizzo?

Al momento è inutile negare che i check-in, soprattutto in Italia, siano pochi. Mi trovo spesso a dibattere nella blogosfera di LBS e a domandarmi se la geolocalizzazione non sia una sorta di hype percepito in maniera molto piu e vidente di quelle che sono le sue reali potenzialità. Io stesso non sono un grande utilizzatore di questa “tecnologia” nonostante la studi e ne intuisca le grandi possibilità. Credo che al momento attuale l’integrazione di strategie geolocal abbia principalmente una funzione di branding con possibilità da “earned media.
Mi spiego meglio: tutte le iniziative riuscite fatte fino ad oggi lo sono state per il “polverone” che hanno suscitato e quindi per la pubblicità gratuita che hanno portato a chi le ha organizzate piuttosto che per obiettivi di crm o sell out, che potrebbero decollare in un futuro prossimo.
Per il momento l’economia del check-in è ben distante da quella del like, anche in relazione ai luoghi fisici (come dimostrato dai dati su Fb Places pubblicati da Social Bakers, nei giorni scorsi).


3  Pensi che la diffusione di massa di smartphone e altri device mobili, che si prevede avvenire nei prossimi anni, possa influire sull’importanza strategica di questi canali/strumenti? in che misura?

Sicuramente la diffusione di massa degli smartphone rappresenta una “conditio sine qua non
per il consoldarsi di strategie di geolocal marketing
. Il fatto che un utente possa geolocalizzarsi lo rende “vulnerabile” alle iniziative aziendali. Molto influiranno anche le tariffe dell’internet mobile, l’usabilità dei device e delle piattaforme (pensate a 4sq rispetto a gowalla!). Il resto la faranno la cultura, la formazione e l’educazione nell’abitare questi ambienti.

4. Quali caratteristiche dovrebbe avere, sulla base della tua esperienza, l’applicazione o il servizio capace di distinguersi efficacemente dagli altri e affermarsi come strumento di location based marketing globale? 

Questa è una domanda molto difficile. Credo si andrà verso la verticalizzazione definitiva dei servizi, delle applicazioni e delle piattaforme. Credo che ogni nicchia, a seconda delle abitudini ed attitudini di utilizzo dei LBS si potrà ritagliare il proprio spazio in un panorama che diventerà sempre più variegato. I compulsivi del “gaming” troveranno pane per i loro denti (non a questo è dovuto anche il successo di Foursquare?), così come chi andrà alla ricerca dell’ultimo Deal (occhio in questo senso a Groupon Now e Google Offers). D’altronde la direzione è già segnata: basti pensare a Instagram che sfrutta le potenzialità fotografiche dei nuovi device o FoodSpotting che unisce alle foto anche la passione culinaria degli utenti.

Ringrazio Geraldina per la sagacia delle domande e per avermi chiamato in causa, in qualità di esperto sul tema, in attesa magari di scrivere un bel libro a quattro mani!