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E’ inutile negarlo. Da quando Mark Zuckerberg ha annunciato il lancio di Facebook Graph Search tutto il settore è in fermento. Sebbene le potenzialità di un vero e proprio motore di ricerca “sociale” siano facilmente percepibili, la “regola di S.Tommaso” ha imposto una certa cautela. Per questo, quando Pier Paolo Zini, collega con cui mi confronto periodicamente e proficuamente, mi ha svelato di averlo provato in anteprima, l’ho dapprima tempestato di domande e poi l’ho convinto a scrivere un post per condividere con tutti voi le prime sensazioni riguardo a questa esperienza da tester. Volevamo capire meglio il Graph Search? Eccoci serviti…

Per chi segue attentamente le vicende legate alle novità proposte od annunciate da Facebook, non può essere sfuggito l’annuncio del futuro rilascio della “Killer App” per eccellenza, ovvero il primo vero motore di ricerca della casa di Menlo Park, creato in collaborazione con Microsoft sfruttando la piattaforma Bing.

E se il 15 gennaio si è scomodato Mark Zuckerberg in persona per fare questo annuncio, significa che l’attesa su questo prodotto è molto alta. A distanza di oltre due mesi, ben poche persone hanno avuto la possibilità di provare o solo di vedere questo prodotto. E, con un certo piacere, posso dire di essere uno di quei pochi!

Per prima cosa voglio ringraziare l’amico e maestro Lasse Rouhiainen, finlandese da anni residente in Spagna, ed il suo Gruppo “Smart Social Media”(https://www.smartsocialmedia.es/ e https://www.marketingconredessociales.com/) per avermi dato l’occasione di vedere questo prodotto all’opera e dal vivo, quasi un’anteprima mondiale dato che non mi risulta che ci siano state, al di fuori degli Stati Uniti, delle vere dimostrazioni del prodotto.

L’unica lingua attualmente supportata, in questa fase “Beta”, è l’inglese-US e quindi tutta la dimostrazione è avvenuta in questa lingua. Lasse ha sottoscritto la richiesta per fare da Beta Tester mentre si trovava negli USA per delle conferenze ed utilizza Facebook in lingua inglese; al ritorno in Spagna ha avuto la sorpresa di veder modificato il suo Facebook con l’aggiunta di questa nuova applicazione.

Ma entriamo nel vivo…

Innanzitutto Graph Search, una volta tanto, risponde esattamente alle caratteristiche dichiarate durante la presentazione: veloce, di facile utilizzo, rispettoso della privacy e molto, molto interessante.
Iniziamo col dire che funziona nell’ambito ristretto di Facebook, ossia in base alle notizie relative alle proprie amicizie e solo se queste notizie dispongono delle necessarie autorizzazioni.

Quindi è molto importante rivedere con cura le notizie inserite all’interno del proprio account in modo tale da non concedere a questa rete un utilizzo totale ed indiscriminato dei propri dati personali e riservando solo a se stessi alcune di queste in modo che non vengano inserite nella ricerca. Infatti, a dispetto di Google, che utilizza tutte le notizie scansionate dai propri spiders e SEO dipendenti, Graph Search si “alimenta” della vita sociale dei suoi utenti, delle interazioni con le amicizie, con i gruppi e con le fanpages. Ed in mancanza di “notizie” provenienti dalla sua rete, Microsoft promette l’utilizzo dei dati di Bing per completare le ricerche.

Di “default”, Graph Search propone una pagina di “queries” già predisposte e cliccabili, a partire dalla banale “My Friends”, per passare a “Photo of My Friends”, “Restaurants nearby”, oppure “Groups my Friends are in”, od anche “Friends of my friends”, “Places of my friends have been to”… e via dicendo. All’interno di ogni scelta è possibile affinare la ricerca in modo manuale, scrivendo in modo abbastanza colloquiale i propri parametri (sempre in inglese), sul genere “Amici di nazionalità Argentina che parlano danese e greco e che vivono a Miami” anche se Facebook propone di default ulteriori queries già pronte.

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Un esempio molto semplice: una delle query di base, proposte direttamente a video, è “Movies my friends like”, i film che piacciono agli amici; cliccando su questa, la finestra successiva propone una ulteriore serie di ricerche “preconfezionate” e personalizzate, dove, oltre alla ricerca scelta, possiamo trovare anche “I miei film preferiti che piacciono agli amici”, “I film favoriti dagli amici che hanno dato il Like alla mia pagina XYZ”, e tante altre proposte similari, tra le quali anche “Movie theatres my friends like” , importante per vedere i cinema o teatri ai quali gli amici hanno dato il “Mi Piace”.
Ma nessuno mi vieta di cercare un cinema a Roma dove abbiano dato il “Mi Piace” degli amici di nazionalità indiana che però parlino anche il turco…

La cosa si fa ancora più interessante nel caso di “posti” come ristoranti, hotel, bar, e così via
Anche in questo caso ci vengono proposte delle queries preimpostate che possono servire nella maggior parte dei casi, comunque personalizzabili in qualsiasi situazione. Oltre al logo del Ristorante, o posto in generale, vengono mostrati:

  • i dati inseriti nel “About” o “Informazioni” (come CATEGORIA, PREZZO, indirizzo, telefono, orario di apertura, ecc.)
  • una classificazione in “stelle” (da 1 a 5) della popolarità del locale; è ancora molto nebulosa l’origine di questa valutazione. Facebook non ha ancora rilasciato nessuna dichiarazione ufficiale: potrebbe essere una “generica” valutazione derivata da Bing, oppure una valutazione mediata da reti specializzate tipo Trip Advisor, piuttosto che un gradimento frutto di “check-in” in prodotti tipo Yelp o Foursquare.
  • il nome od i nomi degli amici che hanno dato il mi piace al “locale”.
  • icone per il “Mi Piace”, per la localizzazione su una pagina esterna, e per le foto di amici relative al locale.
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Sulla destra della pagina, nella mappa posta nella parte alta, tutte le posizioni dei posti mostrati, con quella evidenziata che “pulsa” rispetto alle altre posizioni, numerate e cliccabili (attenzione quindi ai possessori di FanPages: diventa molto importante la geolocalizzazione del proprio negozio/locale in modo da poter essere “localizzati” in queste ricerche).

Più in basso, un box con menù a tendina per “affinare” la ricerca (o modificarla totalmente) dove vengono proposte le maggiori tipologie oggetto delle ricerche (es. ristorante), le categorie (es. cucina indiana), se frutto di “mi piace” e gli eventuali amici da monitorare, la località (ed è qui che vengono proposte quelle più comuni in base al profilo di chi effettua la ricerca ed in base ai propri “mi piace” su località e su quelle dei suoi amici con i quali esiste maggiore interazione) e gli amici che possono averla visitata, ulteriore filtro…

Tipico esempio la ricerca fatta per provare l’efficacia e la velocità delle ricerche: “Ristoranti con cucina italiana a Madrid” (sì, hai letto bene: Madrid… e la prova è stata fatta, oltre che con la solita Miami, anche con Valencia… mentre una query proponeva anche Helsinki, città di origine di Lasse… quindi l’indicizzazione è davvero globale, malgrado la fase Beta…).
Risultato senza tempi di attesa e la sorpresa di trovare anche il “Ristorante Giovanni Rana” del quale non conoscevamo l’esistenza.

Ancora rimangono tante domande irrisolte sul prodotto ma, decisamente, la strada intrapresa da questa “join venture” tra la casa di Menlo Park e quella di Redmond è altamente positiva: questa “ricerca” mancava a tutti gli effetti nella rete più utilizzata al mondo e sarà certamente uno dei motivi ulteriori per non abbandonarla. Anzi, sarà uno dei motivi che spingeranno anche altri utenti, specialmente quelli professionali, ad utilizzare in modo molto più “personalizzato” e pesante Facebook.

Su come predisporre le fan pages per le Graph Search già si è scritto tanto e quindi inutile perdere tempo per questo.

Onestamente? Sono rimasto davvero contento di questa prova e l’impressione è stata altamente positiva. Ora attendo con ansia che inizi la fase Beta anche nella nostra lingua e che quanto prima venga rilasciato questo motore di ricerca per tutti. Anche perché ora sono consapevole che a Facebook, senza Graph Serach, manchi qualche cosa…

Pier Paolo Zini è…

Inquieto, affascinato dalle novità e contento di provare ogni cosa che appare sulla rete. Convinto sostenitore del marketing applicato al mondo Social Media e sostenitore di quest’ultimo, ho sempre lavorato per il raggiungimento di obiettivi specifici: responsabile amministrativo, consulente aziendale, consulente informatico, ICT Manager, Social Media Strategist … Passati ormai i 53 anni, sono in attesa di realizzare un progetto dedicato al mondo turistico assieme a mia moglie, il prossimo passo della mia “inquietudine”.