Volge al termine una settimana durissima.

Chiunque è immerso nell’economia reale non può fare altro che essere molto preoccupato. La situazione delle aziende clienti legate a turismo, trasporti e sanità è drammatica e non tarderanno gli effetti nefasti su tutta la filiera industriale e inevitabilmente anche su realtà di servizi a valore aggiunto come la nostra.

Tralasciando le modalità tafazziane con cui media e politica stanno affrontando la questione, devo ammettere di aver vissuto un momento di grande sconforto.

Un percorso pazzesco, in una vorticosa spirale estremamente positiva, col vento sempre in poppa, a velocità supersonica e all’improvviso un brusco risveglio. Uno squarcio nel cielo di carta. E poi dubbio. Preoccupazione. Paura.

Le sensazioni sono quelle di un professionista con la presunzione di vedere in maniera abbastanza chiara un pelino più in là della media, con la vista improvvisamente molto appannata. Superman immerso nella criptonite, Spiderman senza il senso di ragno, Hulk privo di forze. Non benissimo, insomma.

Il tutto mentre ogni singola cicatrice degli ultimi 10 anni assume un senso davanti ad un sogno che diventa realtà: una nuova sede che moltiplica per tre spazi (orizzontali e verticali!) e possibilità. Uno spazio pensato come polmone di ossigeno in una città spesso soffocata dal mugugno oltre che, soprattutto ultimamente, da una logistica precaria.

Il tutto mentre (anche) da te dipendono direttamente ed indirettamente i destini di almeno 30 persone e relative famiglie. Ed il flusso di colloqui per nuove posizioni procede inarrestabile parallelamente alle stime di costi e benefici in un paese in cui per dare 1.300 euro al mese a chi ne meriterebbe anche di più ne devi tirarne fuori quasi 35.000 in 12. Follia.

Tuttavia, giorno dopo giorno, grazie soprattutto ad un valoroso mix tra “ecosistema” che ti sta attorno (a partire dalla famiglia, di sangue o acquisita, primo vero baluardo) e carattere, il pensiero positivo torna a prendere il sopravvento e, seppure con la vista ancora totalmente annebbiata, la sensazione di avere forza ed elasticità per farcela sempre e comunque prende il sopravvento.

Si torna a programmare, a spingere, ad entusiasmarsi. Forse perché è più comodo andare avanti piuttosto che fermarsi. Sicuramente con un pizzico di consapevolezza in più rispetto ai propri limiti.

Domani è il mio trentasettesimo compleanno ed in TWOW alziamo l’asticella, aggiungendo “peso” grazie a due nuove importanti risorse: con Daniele è bastata meno di un’ora per essere convinti dalla sua grande voglia di rilancio, Sara addirittura si sposta da casa di oltre 300 km pur di fare un pezzo di questo meraviglioso viaggio insieme.

Super poteri o meno, esiste forse un modo migliore per farsi gli auguri?

 

Foto di ErikaWittlieb da Pixabay

(articolo pubblicato originariamente su Linkedin)