Mi ha sempre affascinato l’idea di poter percepire lo stato d’animo delle persone attraverso ciò che esprimono quotidianamente all’interno delle proprie reti sociali.
Il cosiddetto social (media) sentiment (e soprattutto come riuscire ad individuarlo e a misurarlo) è uno degli argomenti “caldi” del Web, come dimostrano ampiamente:
- le piattaforme di monitoraggio del social web disposte a fornire strumenti di sentiment analysis (per ulteriori delucidazioni sull’argomento vi rimando a un articolo di Mattia Lissi) sempre più precisi ed efficaci per l’individuazione di positività o negatività nel mare degli user generated content;
- i sempre più frequenti studi accademici (e/o commerciali) che cercano di stabilire lo stato d’animo delle persone a seconda di quello che postano su Facebook, twittano o scrivono nei propri blog;
- l’interesse globale per chiavi di ricerca come social sentiment, social media sentiment, sentiment analysis (date un’occhiata a Insights for Search se non ci credete).
Se ne parla anche Riccardo Luna (con Vincenzo Cosenza) su “La Repubblica”, sdoganando il tema al grande pubblico, credo sia interessante fare insieme alcune riflessioni.
Che cosa ne pensate?